Tsubasa Hanekawa Ougi Travel

Traduzione a cura di @IlFavolosoTarlo
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Breve storia scritta dal punto di vista di Ougi Oshino pubblicata sul quotidiano giapponese Yomiuri Shinbun e successivamente raccolta nell’edizione Blu-ray di Onimonogatari.

In ogni racconto di questo “Yomiuri Monogatari” due personaggi della saga discutono su di un libro famoso, usandone il contenuto come spunto per affrontare temi riguardanti le filosofie di vita.

La collocazione temporale di questo racconto non è precisata, ma essendo prima del viaggio all’estero di Hanekawa, possiamo usare come punto di riferimento “Sodachi Lost” in quanto primo incontro ufficiale tra questi due personaggi.


Immagino che non abbiate letto Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne, vero? E immagino che al giorno d’oggi leggere libri sia già una cosa pittoresca del passato, avendo ormai tutt’altre forme di intrattenimento, ma credo esistano ancora libri che si devono leggere almeno una volta nella vita. E Il giro del mondo in ottanta giorni è sicuramente uno di quei libri. Cosa ne pensi, Hanekawa?

“Penso di sì… ma non credo che tu lo pensi davvero, Ougi”. Rispose Hanekawa, sembrando un po’ contrariata dalla mia domanda amichevole.

Hanekawa aveva sempre un sorriso allegro sul suo volto, ma non mi guardava mai con quell’espressione angelica. Questo è un vero peccato. Boohoo.

“Cos’è questa buffonata… Sei tu quella che sorride sempre.”

“Suppongo di sì.”

Non è mai stato un sorriso angelico. Anche se la gente mi dice spesso che sono bella quando sorrido.

“Ho sentito che una volta laureata hai intenzione di fare un viaggio intorno al mondo. Allora, com’era Il giro del mondo in ottanta giorni? Sono sicura che l’hai già letto quando eri piccolina. È impossibile che tu non abbia mai letto tale capolavoro della letteratura, essendo quello di cui Araragi è un grande fan. Sarei davvero delusa se mi dicessi di non averlo letto. Sarebbe come comprare un libro per il suo titolo eccitante e scoprire poi che era solo una trovata promozionale esterna alla storia.

Però succede di continuo.

Naturalmente ci sono così tanti capolavori della letteratura là fuori che potresti passare tutta la vita a leggerli e comunque non finirli mai, quindi non sarei davvero sorpresa se non avessi mai letto nessuna delle opere di Jules Verne.

“L’ho letto. Credo sia stato in seconda elementare.”

Beh, è quello che immaginavo, dato che si tratta di lei.

Si dice sempre di essere educati con le persone che si conoscono anche se non si è molto intimi, così ho risposto “Tu sai davvero tutto, Hanekawa”, però non sono riuscita a farle dire la sua frase tipica. Suppongo che mi odi davvero. Vabbè, il mio obiettivo nell’essere qui non è quello di piacerle, quindi ho optato per continuare la conversazione.

“Allora, cosa ne pensi? Ai tempi, oppure adesso, entrambe le versioni vanno bene.”

“Era interessante… Credo.”

Rispose con cautela.

Non c’è bisogno di essere così tesa, è solo una piccola relazione sul libro, non sto cercando di condurla in qualche trappola.

“Ricordo che ero felice quando passò attraverso il Giappone nel suo viaggio intorno al mondo. Era solo una piccola tappa, ma mi emoziono un po’ quando il Giappone compare nei classici di altre parti del globo. So che è ovvio, ma penso sempre: “Incredibile, il Giappone esisteva davvero a quei tempi.”

“Mh?”

Questa è un’impressione piuttosto singolare del libro. Non è un libro per cui sei entusiasta solo per aver trovato un nome familiare in un luogo straniero, ma, nel mio essere uno spettatore appassionato di qualsiasi tipo di storia, mi piacerebbe approfondire un po’ la questione.

“Si potrebbe dire che è una prova oggettiva della nostra esistenza, come l’avallo di un garante. O il senso di orgoglio quando si vede il Giappone apparire agli occhi di un paese straniero.”

“No, no. Non pensavo a cose così complesse quando ero in seconda elementare. In effetti, era più che altro la sensazione di una storia (che sapevo essere fittizia) sembrare improvvisamente una non-fiction, o che fosse basata su eventi o persone reali… Almeno così era scritto. Suppongo che tu non lo capiresti, dato che l’esistenza stessa ti sembra un libro di finzione, Ougi.”

“Oh cara, queste erano parole forti. Non sono molto brava a leggere tra le righe, quindi il mio cuore ha palpitato al pensiero di un romanzo romantico, su un affascinante gentiluomo inglese che elude con grazia tutti gli ostacoli sulla sua strada nel suo viaggio intorno al mondo.”

“Sai almeno cos’è una storia d’amore…?”

“Mi scusi, signorina Hanekawa. Non credo che sarebbe un’esagerazione dire che io sono il romanticismo stesso.”

“Penso che sarebbe un’esagerazione.”

“Anche se suppongo con la preparazione per i Campionati Mondiali e la ricerca di buone destinazioni in tutto il mondo, viaggiare per il pianeta deve essere più un’esperienza reale che un romanzo romantico, per te. Mi chiedo se ti sei stufata delle storielle inventate, un po’ come ‘Butta via i tuoi libri e vivi la strada’.”

“Mmh, me lo chiedo anch’io.”

“Che c’è? Sembri insoddisfatta. Pensi che la mia opinione non valga la pena di essere ascoltata, perché mio zio era più un vagabondo errante che un viaggiatore?”

“Ma perché devi dire così…”

Disse Hanekawa alzando le spalle.

“Tuo zio Oshino ha viaggiato per tutto il paese in ogni piccolo angolo, per il suo lavoro, ma non credo che stesse ‘buttando via i suoi libri’. Infatti, credo che il suo viaggio fosse per raccogliere storie, non credi?”

Disse lei.

Capisco, questo è un altro modo di vedere la cosa.

Certo, Oshino Meme non stava vagando di viaggio in viaggio per scrivere un libro, tuttavia un insieme di racconti raccolti in forma di libro non è l’unica cosa che può contare come una storia.

“La ragione per cui il protagonista de Il giro del mondo in ottanta giorni, Phileas Fogg, fa il suo viaggio intorno al mondo è per una scommessa con i suoi amici. Ma se ci pensi, solo l’atto di ‘andare in giro per il mondo’ potrebbe contare come un libro, quindi potresti pensarlo come un viaggio per cercare una storia, o per crearne una.”

“Hmm, essendomi trasferita per un po’ in diverse scuole, posso certamente capire i suoi sentimenti. Ho la sensazione che non importa quante volte mi trasferisca, è sempre una lunga storia continua a cui non mi abituo mai.”

“Oh ma davvero?”

Disse Hanekawa, non credendomi per davvero. Eheheh, non andremo mai d’accordo, eh? Non preoccuparti, quando partirai per il tuo viaggio, io sarò lì felice di mandarti via. Proprio come l’ispettore Fix, non ho alcuna intenzione di interferire con il tuo viaggio, la tua storia. Anzi, mi piacerebbe che tu partissi subito.

“A proposito, se nel 1873, quando fu pubblicato Il giro del mondo in ottanta giorni, era possibile circumnavigare il mondo in ottanta giorni, mi chiedo quanto tempo ci vorrebbe ora? Penso che ci vorrebbero solo pochi giorni in aereo… ma non sarebbe una grande avventura.”

“Chi lo sa. Ma anche se fosse solo per pochi giorni, per quanto breve possa essere il viaggio, quando andrò porterò con me un libro.”

I libri che leggo mentre sono in giro sono i più interessanti, per me – disse Hanekawa. Mi chiedo se il suo piano sia sempre stato quello di partire per un viaggio senza buttare via i suoi libri.

Imparare sempre senza perdere mai il suo cuore giocoso.

Non lo sopporto.

Con un sorriso sul viso dico:

“Sei proprio uno sciocca, vero?”

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