Storia breve tsukimonogatari future

Traduzione a cura di @IlFavolosoTarlo
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Breve storia con Ononoki e Araragi, pubblicata sul quotidiano giapponese Yomiuri Shinbun e successivamente raccolta nell’edizione Blu-ray di Onimonogatari.

In ogni racconto di questo “Yomiuri Monogatari” due personaggi della saga discutono su di un libro famoso, usandone il contenuto come spunto per affrontare temi riguardanti le filosofie di vita.

Questa serie di racconti non ha cronologie precise, ma in questo “Yotsugi Future” potete usare come riferimento la fine di Tsukimonogatari.


“Momo di Michael Ende.”

“Non esagerare, Ononoki-chan!”

“Disse con tutta la sua forza un ragazzo dall’aspetto diabolico di cui non conosco nemmeno il nome”.

“Cosa vuol dire che non sai il mio nome. Sono Araragi Koyomi. Mi conosci perfettamente. E non dire cose come ‘disse così e così’, pensavo che volessi lasciarti quel passato alle spalle.”

“Dai, ormai abbiamo un sacco di racconti brevi, quindi devo cercare di cambiare un po’ lo stile. Cambiare è importante, lo sai.”

“Lo dici proprio tu che sei un’anomalia?”

“Shinobu e Mayoi hanno già infranto la regola che le anomalie non possono essere il narratore, quindi almeno io voglio seguirla.”

“Perché hai deciso di seguire solo quella regola e basta? Dovresti mostrare proprio qui, ora, la regola che ci sono più eccezioni alle regole. Inoltre non chiamare Shinobu e Hachikuji solo ‘Shinobu’ e ‘Mayoi'”.

“Ah, ma chi se ne frega. A questo proposito, fammi sentire fino alla conclusione il discorso su quella famosa opera letteraria per bambini.”

“Ti avevo detto di non insistere, non sei in grado di farlo seriamente, è troppo per me parlare con te di Momo. Ricordi? Momo era uno di quelli, uno dei due libri più famosi che molti bambini leggono da piccoli, ma che ne rimangono traumatizzati perché non riescono a capire di cosa trattano.”

“Non è un modo molto carino di dirlo. Ma poi, qual era l’altro?”

“Il Piccolo Principe.”

“Capisco. Ho l’impressione che sia più una tua esperienza personale che una statistica reale, fratellone Diabolico.”

“Non si tratta solo di Momo e del Piccolo Principe, un sacco di bambini si sentono dire dalla gente di leggere libri famosi che in realtà sono troppo sottili o maturi per un lettore piccolo. Si sentono quindi frustrati perché pensano di ‘avere cattivo gusto’ e smettono di leggere libri quando sono ancora giovani.”

“Immagino che questo significhi che i libri hanno ciascuno un’età giusta per essere letti.”

“Sì. Persone come Hanekawa sono l’eccezione, credo, ma onestamente non sono sicuro di avere ancora l’età giusta per leggere Momo o Il Piccolo Principe.”

“A differenza di me.”

“Invece è proprio da te. Ononoki, che tu sappia leggere è qualcosa di cui dubito.”

“E quel dubbio sarebbe fondato.”

“Non sai leggere?”

“È così che il mio personaggio dovrebbe essere ora.”

“Il tuo personaggio cambia troppo! Almeno questo lo capisci? Hai troppa libertà di costruzione.”

“Va bene ho capito, in realtà me lo sono fatto leggere da mia sorella, ed è così che so di cosa parla. A volte si capisce meglio una storia ascoltandola piuttosto che leggendola.”

“Cosa stai facendo fare a Kagenui? Quella persona non è la tua padrona? Però in effetti una persona al suo livello potrebbe capire Momo.”

“Fratellone diabolico, non cercare di essere così modesto, sono abbastanza sicura che non sarebbe troppo difficile per te leggerlo ora. Non pensi che ti divertiresti?”

“Beh, puoi dire così perché l’hai già letto… Ma non è che non lo abbia mai letto… l’ho letto e ho ci ho rinunciato. Sono un po’ titubante nel provarlo una seconda volta.”

“Ricordati solo che la protagonista Momo è una bambina la cui età è off limits, così sicuramente ti piacerà.”

“Ascolta ora, non dirmi mai più che ‘sicuramente ti piacerà se pensi a lei solo come una bambina’. Anche se non capisco il libro, non sono così becero da vedere un pezzo di storia della letteratura in quel modo.”

“Non sembra una cosa che direbbe qualcuno che si è agitato per il personaggio di Marilla in Anne of Green Gables (Anna dai capelli rossi).”

“Come fai a saperlo!”

“Comunque credo che tu abbia ragione, Fratellone Diabolico. Allo stesso modo in cui gli adulti di cui parlano i bambini sono tutti ‘adulti’ dal punto di vista di un bambino, dal punto di vista di un adulto qualsiasi bambino è come un ‘bambino’. Magari è vero: i bambini hanno problemi a leggere Momo o Il Piccolo Principe perché non si riconoscono Momo o il Piccolo Principe.”

“Potrebbe essere così… sì. Ma di cosa parlava Momo? Ricordo almeno qualcosa su un grande mistero che viene rivelato. Cos’altro c’era, ladri di tempo o qualcosa del genere?”

“Gli uomini in grigio della Banca del Tempo. Direi che avendolo letto, come cadavere per il quale il tempo non ha senso, posso empatizzare più con gli Uomini in Grigio che con le persone a cui viene rubato il tempo.

In esso, c’era una frase come questa: ‘Se la gente sapesse cos’è la morte, smetterebbe di averne paura’. Se pensi davvero a cos’è il tempo, alla fine è solo un lento andare verso la morte. Ecco perché tutti danno così tanto valore al tempo. Ma se me lo chiedi, come qualcuno che è già morto, sembra tutto così stupido. Diavolo Diabolico, qual è il tuo parere?”

“Non chiamarmi diavolo due volte, quanto diavolo pensi che io sia? O ‘Fratellone Diabolico’ oppure ‘Diavolone’, scegline uno. Anzi, no, in realtà non chiamarmi in nessuno dei due modi.”

Nota: La battuta è che Onononoki ha usato “Oni no Oni-chan” (Oni = Diavolo) invece di “Oni no Onii-chan” (Onii = Fratellone).

“Vuoi che ti chiami solo ‘Fratellone’? Pervertito…”

“Non ho mai detto questo. Quindi stai dicendo che il futuro mi riserva solo la morte? Mi sembra un po’ troppo pessimistico per me, anche se capisco cosa intendi. So che Momo non era affatto un libro molto allegro, ma non era così cupo, no?”

“È vero, ma non si tratta nemmeno di fare tesoro del tuo tempo. In realtà mi aspettavo che il libro parlasse di quello quando ho sentito il termine ‘Ladro di tempo’, ma si è rivelato quasi un incoraggiamento a sprecare il proprio tempo. Quando lo si pensa in questo modo, invece di un libro per bambini, ho pensato che fosse più un libro scritto da un adulto per adulti, a cui è stato rubato il tempo. Quindi, ha senso che gli adulti lo raccomandino ai bambini. Stanno dicendo ai giovani di leggere questo libro e di non fare gli stessi errori.”

“Non sono molto d’accordo nel raccomandare un libro per questo tipo di motivo… Non pensi che leggere sia più per empatizzare con i personaggi che per imparare qualche lezione?”

“Me lo chiedo. Quando inizi a parlare di lezioni sembri un po’ come il fratellone Kaiki. È proprio quello che penso. Quando leggi o vedi o senti una storia e ti commuovi, quando ti emoziona, significa che è una storia che normalmente non vivresti, una storia che non troveresti vicino a te. Più sei commosso da una storia, più ti rendi conto che non è qualcosa che potrebbe esistere nel mondo reale. Se la pensi così, leggere libri è qualcosa su cui riflettere. Eh, sono una perdita di tempo”.

“Ma che dici, non leggere Momo pensando sia una perdita di tempo.”

“Ma quella perdita di tempo è proprio ciò che lo fa sembrare bello.”

“Non credere che dicendo ‘ma’ tu sia riuscita a cambiare del tutto l’immagine data dal tuo personaggio.”

“A proposito, non ho più un tormentone da dire o fare, quindi come dovrei finire questa storia?”.

“Fin dall’inizio non hai mai avuto tormentone.”

“Sono Ononoki Yotsugi, una stoica che non sorride mai, indipendentemente dalle cose belle che succedono.”

“E io sono Araragi Koyomi… aspetta, non finirla come se fossimo dei telecronisti!”

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Wattia
Wattia
3 anni fa

Vi sono così grato per tutto questo lavoro! In italiano sono molto più scorrevoli che in inglese. Anche se non so se si possano dire “scorrevoli”, infondo monogatari è monogatari .