Hanamonogatari Storia Breve

Traduzione a cura di @IlFavolosoTarlo
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Finale della collana di storie pubblicate sul quotidiano giapponese Yomiuri Shinbun, con protagonisti Kanbaru e sua madre durante uno dei sogni mostrati in Hanamonogatari.

In ogni racconto di questo “Yomiuri Monogatari” due personaggi della saga discutono su di un libro famoso, usandone il contenuto come spunto per affrontare temi riguardanti le filosofie di vita.


“Mia amata figlia, Suruga Kanbaru, hai sentito parlare di Alice in Jungleland di Mary Hastings Bradley?”

“Dubito che tu l’abbia fatto”, continuò la mia terribile madre, Tooe Kanbaru, con una risata maliziosa e compiaciuta. Naturalmente, anche se purtroppo non sapevo nulla di quel libro, non essendo molto istruita, quello che volevo sapere è perché lei, che sarebbe dovuta morire molto tempo fa in un incidente stradale, ora sembrava essere tornata per deridermi in questo modo.

Beh, suppongo che questo sia un sogno.

Il fatto che non possiamo scegliere i sogni che facciamo potrebbe essere il più grande difetto delle creature conosciute come umani – che sia qualcosa di simile al fatto che un bambino non può scegliere i genitori da cui nasce?

“Mi chiedo, Alice in Jungleland non sarà mica una variazione di Alice in Wonderland di Lewis Carroll? Ero sicura che il seguito di quel libro si chiamasse Attraverso lo specchio…”

Nota: La traduzione letterale in giapponese di Attraverso lo specchio è “Alice nel paese degli specchi”, da qui la confusione di Suruga.

“No, no, è per questo che ho detto che l’autrice di Alice in Jungleland era Mary Hastings Bradley – era un’autrice americana e un’esploratrice allo stesso tempo. È un resoconto di quando andò all’avventura con la sua famiglia all’interno del territorio africano.”

“Capisco. Quindi è una storia vera?”

“Sì, ma anche se dico che è una storia vera, dato che è stata scritta quasi un secolo fa, naturalmente si sente un po’ di quel periodo nelle sue rappresentazioni. Il titolo è Alice in Jungleland perché la figlia di sei anni di Bradley, che venne con loro, si chiamava Alice, e il libro è scritto dal suo punto di vista.”

“Oh…”

Non potevo dare una risposta chiara perché non ho mai letto nulla di Mary Hastings Bradley, tanto meno di sua figlia, quindi non ho davvero molto interesse per nessuna dei due. Comunque, mia madre è piuttosto eccentrica. Avrebbe dovuto tirar fuori Lewis Carroll.

“Ahahah. Guarda, quando ero ragazza Lewis Carroll era la mia lettura preferita. Ho letto La caccia allo Snark un sacco di volte!”

Nota: La caccia allo Snark è un poemetto scritto da Carroll qualche anno dopo la pubblicazione di Attraverso lo specchio.

“Perché La caccia allo Snark? Mi aspetterei che Alice in Wonderland abbia la precedenza.”

“Ho letto un bel po’ di volte anche Alice in Wonderland. Anche se quello che ho letto io era Alice Monogatari, che è stato tradotto in collaborazione da Akutagawa Ryūnosuke e Kikuchi Kan.”

“Ti prego, leggi Alice in Wonderland in modo normale…”

Almeno “The Nursery ‘Alice'”.

Nota: The Nursery “Alice” è una versione riadattata dall’autore stesso per i bambini fino ai cinque anni.

Ho letto The Red House Mystery solo perché era l’unico giallo scritto dall’autore di Winnie the Pooh, e anche se il contenuto è importante, pure io sono attratta dalle vicende che circondano un libro. Non ho intenzione di insistere sul fatto che io sia una lettrice seria o meno, ma sentire il mio aneddoto in questo modo mi porta a credere che, senza dubbio, è stata l’influenza di mia madre a farmelo leggere – dopo tutto, non si dice che i bambini crescono guardando le spalle dei loro genitori?

“Bah. I bambini che guardano le spalle ai loro genitori… in altre parole, i genitori voltano le spalle ai loro figli – se è così, Suruga, per ottenere il tuo interesse, ti rivelerò alcune informazioni preziose. Sono rimasta sorpresa di scoprirlo più tardi, ma l’Alice dal cui punto di vista è narrata questa storia, la bambina di sei anni che viene mostrata all’inizio del libro mentre cavalca un cucciolo d’elefante, è diventata James Tiptree Jr, il gigante del mondo dei romanzi di fantascienza che ha scritto The Only Neat Thing to Do.”

“J-junior!?”

No.

Non dovrei concentrarmi sul ‘junior’.

Ovviamente la conosco, James Tiptree Jr. – è un’autrice di cui ho letto tutti i libri. Anzi, voglio sapere se c’è qualcuno che non ha letto i suoi libri. The Only Neat Thing to Do era un’opera che io e Senjougahara amavamo molto alle medie.

Nota: “The Only Neat Thing to Do” è uno dei libri occidentali più famosi in assoluto in Giappone, al punto che il suo titolo è diventato un’espressione della lingua nazionale (たったひとつの冴えたやりかた).

“Ah, comunque, la gente come te probabilmente lo ha letto perché era il titolo provvisorio per il finale di Neon Genesis Evangelion-“

“Hai ragione, ma, se dici così, non significa che da bambina hai letto Alice in Jungleland solo perché vi compare James Tiptree Jr? Perché dire ‘sono stata sorpresa di scoprirlo più tardi’? Per favore, smettila di mentire.”

“Per inciso, ho letto la versione di The Only Neat Thing to Do che è stata illustrata da Kawahara Yumiko. Non sei gelosa?”

Anche se ti stai vantando con innocenza…

Potrebbe essere solo una differenza generazionale, però.

“Quindi questo significa che sia la madre che la figlia erano autrici, eh? A proposito, non è stato tenuto segreto per molto tempo che James Tiptree Jr fosse una donna?”

“Sì. Beh, a volte scegliere la stessa carriera di tua madre porta a dei conflitti. Quanto sai, Suruga, dell’eroica vita di Tiptree come autrice?”

“Qualcosa so, ma non nel dettaglio.”

Il fatto che avesse avventure in Africa già all’età di sei anni mi sembra troppo sorprendente per chiamarlo solo un aneddoto, ma anche senza questa nozione, la storia della vita di James Tiptree Jr era comunque mozzafiato. Mia madre chiede della sua “vita da autrice”, ma penso che sarebbe più accurato dire la sua vita in generale. Era il tipo di autore di cui una lettrice eccentrica come me, interessata non solo ai libri ma anche ai piccoli aneddoti riguardanti la vita dello scrittore, poteva parlare all’infinito. In particolare, per quanto riguarda la sua morte, ma sarebbe meglio tenere la bocca chiusa.

Nota: L’autrice ha sparato al marito invalido e poi si è suicidata, anch’ella malata da tempo.

“Ma, mi sembra strano. No, se dici che è naturale allora è naturale, ma… beh… anche i grandi autori della storia della fantascienza, e, diciamo, della storia letteraria, sono stati bambini una volta, e anche loro avevano dei genitori.”

Tutti sono stati bambini una volta.

E tutti sono figli di qualcuno.

Non importa che sia “naturale”, è la premessa principale della vita – ma, se è inaspettato, si rischia di perderlo di vista, come qualcosa di totalmente ordinario. Quindi, è una storia che non si limita solo ai ‘grandi autori’.

Vale anche per… me stessa.

Non credo di potermi ricordare davvero com’era quando ero piccola, e difficilmente mi concentrerei costantemente su di chi sono figlia.

“Ciò che era importante per te da bambina diventa sempre meno importante. Le cose che prima pensavi fossero incredibili diventano cliché ordinari. La famiglia dovrebbe essere tutto, ma diventa solo un’altra parte del mondo. L’amore di una madre che ti avvolge come un mare immenso è un po’ stretto. In tutta onestà, se è questo che significa crescere, c’è qualcosa di veramente solitario in tutto ciò.”

“Non ho nessun ricordo di te che mi avvolgi nell’amore di una madre…”

“Questo perché l’hai dimenticato”.

“…”

Mi chiedo se sia vero…

“Proprio come te, anch’io una volta ero una bambina, e anch’io ho dimenticato il tempo in cui i miei genitori mi stavano crescendo. Ricordo solo i libri che ho letto”.

“La caccia allo Snark?”

“Tra gli altri. Quali libri hai letto, e a che età, è una cosa molto importante, non credi? Con le persone e con i libri, alla fine, il momento in cui li incontri è tutto ciò che conta.”

“Ma ci sono momenti in cui dimentichiamo i libri che abbiamo letto”.

Non mi piaceva l’impressione che mi facesse la predica senza poter replicare; così, con un senso d’obbligo, feci una confutazione… certo, a suo modo, dice la verità. I lettori onnivori come me e Senjougahara, che leggiamo libri come fosse acqua potabile, dimenticano completamente i libri che abbiamo letto troppo tempo prima, e finiscono per leggere gli stessi libri due o anche tre volte.

“Va bene se è così, no? Mentre le cose che erano importanti per te da piccoli potrebbero diventare meno importanti – quei libri che prima pensavi non fossero né buoni né cattivi potrebbero diventare interessanti una volta cresciuti.”

“Chissà. Potrebbe essere vero, ma mi chiedo se questo significa che sono maturata come lettrice”.

Immagino che se se a detta sua il momento dell’incontro è importante, allora lo sarà. Poi mia madre ha scrollato le spalle.

“Beh, forse potrebbero essere i libri quelli che maturano – in questo caso, magari possiamo usare il termine ‘invecchiare’ piuttosto che ‘maturare'”.

“In… vecchiare?”

“Quel diario di viaggio scritto cento anni fa, grazie al fatto che la figlia dell’autrice è diventata a sua volta una grande scrittrice, ora brilla sotto una luce diversa. Anche tu devi seguire quell’esempio. Potrebbe essere l’unica cosa giusta da fare per te.”

In breve.

Mia madre, Tooe Kanbaru, rideva con un sorriso e diceva,

“Se non puoi essere medicina, sii veleno. Altrimenti, sei solo semplice acqua.”

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